venerdì 21 febbraio 2020

Recensione "L'eredità di Agneta" di Corina Bomann - Giunti


TITOLO: l’eredità di Agneta
AUTORE: Corina Bomann
CASA EDITRICE: Giunti
PREZZO: 16,90€
PAGINE: 640
VALUTAZIONE: ★★★★/5


TRAMA

Stoccolma, 1913. Dall'ultimo violento litigio con i genitori a Natale, Agneta ha chiuso ogni rapporto con la famiglia di origine, rinunciando al titolo nobiliare di contessa di Löwenhof e trasferendosi in un piccolo appartamento nel quartiere studentesco della capitale. A venticinque anni, il suo sogno non è certo sposarsi con un buon partito, ma studiare per diventare pittrice, lottare per il diritto di voto insieme alle amiche femministe e, soprattutto, vivere liberamente le sue passioni, compresa quella per Michael, aspirante avvocato. Finché una mattina un telegramma le porta una notizia destinata a cambiare completamente il corso della sua vita: il padre e il fratello sono rimasti coinvolti in un incendio, e la madre le chiede di tornare subito a Löwenhof. Inaspettatamente, i verdi prati, i boschi imponenti, i recinti dei cavalli e la bianca villa padronale suscitano in lei una strana malinconia. Ancora non sa che la situazione è molto più grave del previsto e che sarà posta di fronte a una scelta: prendere la guida della tenuta o continuare a inseguire i suoi sogni di libertà. Dilaniata dal dubbio che l'incendio sia stato doloso, tormentata dalla madre che vorrebbe vederla sposata con un aristocratico, Agneta troverà sostegno solo in Max, il giovane amministratore delle scuderie da cui si sente pericolosamente attratta...


RECENSIONE

"Sentivo incombere su di me qualcosa di impotente, di spaventoso. Qualcosa che avrebbe stravolto la mia vita per sempre, cambiandola in modo irreversibile. Adesso restavo soltanto io, l'unica discendente di Thure Lejongard. L'erede di Lowenhof."

Ci troviamo in Svezia, nel 1913, in fiorente fase di ripresa dopo la fine della guerra ma non solo perchè si tratta di un momento positivo anche per quanto riguarda i diritti della donna, le cose stanno piano piano evolvendo.
Agneta è la nostra protagonista, ha 25 anni e vive a Stoccolma dove studia all'accademia di belle Arti, una delle poche donne a parteciparvi, ma ancora il clima che si respira all'interno risulta ostile, gli uomini non approvano, ritengono che le donne siano più adatte a ruolo di moglie e a dedicarsi al focolare domestico. Nonostante ci sia aria di cambiamenti infatti, le tradizioni e le opinioni sono difficili da cambiare. Agneta infatti non è più in buoni rapporti con la propria famiglia proprio da quando ha deciso di trasferirsi per studiare arte, anzichè essere presa in moglie e portare avanti la discendenza. Il suo desiderio è quello di viaggiare, studiare, farsi nuove idee e aprirsi una nuova finestra sul mondo ma soprattutto scegliersi il marito per amore. Tutto sembra andare secondo i suoi piani, studia, ha un appartamento, un compagno e fa parte delle suffragette, un gruppo di donne che lottano per l'emancipazione femminile. Una mattina però le viene recapitato un telegramma che racchiude una notizia che le stravolgerà completamente la vita: suo padre e suo fratello sono rimasti coinvolti in un incendio e la madre le chiede di tornare immediatamente a casa, a Löwenhof. Agneta si ritrova così a dover prendere in mano la tenuta di famiglia e a gestirla, perchè ormai è l'unica erede rimasta. Se all'inizio fa fatica ad accettare di aver perso la propria libertà ed indipendenza, con il passare del tempo si rende conto che in realtà la sua casa le mancava e che gestire l'attività di famiglia non è poi così male, soprattutto perchè a farlo non è sola ma è aiutata da Max, il nuovo amministratore, un uomo attraente e molto interessante per il quale inizia a provare una forte attrazione. Quando però la tranquillità sembra essere tornata nella sua vita, Agneta si ritrova a dover affrontare nuove rilvelazioni, segreti e difficoltà.

"I politici potevano fare orecchio da mercante, ciò che non potevano invece permettersi era ignorarci, perché noi avremmo continuato a lottare."

È il primo libro che leggo dell'autrice e la sua scrittura è riuscita a conquistarmi dalle prime pagine. Nonostante la mole del libro che conta ben 640 pagine e la storia non sia carica di colpi di scena, non ho mai trovato la lettura noiosa e pesante. La storia di Agneta ci viene narrata in maniera estremamente dettagliata e minuziosa per quanto riguarda luoghi, personaggi, ambientazioni e sentimenti coinvolgendomi talmente tanto da sentirmi parte della storia. È un libro che ho letto lentamente, non perchè non mi stesse piacendo ma perchè volevo assaporarne ogni istante. Una storia che seppur ambientata tra il IXX e il XX secolo narra la vita di una donna moderna per le sue ideologie e pensieri, con dei propri sogni che ha fatto scelte sbagliate e rinunce esclusivamente per amore. Agneta è forte, indipendente e pronta a combattere per i diritti delle donne ma allo stesso tempo anche insicura e fragile, un po' come tutte noi, per questo motivo è un personaggio al quale è facile affezionarsi. Quando ho chiuso il libro e mi sono resa conto di averlo terminato, mi sono sentita triste perchè ho dovuto abbandonare sia i personaggi che le meravigliose ambientazioni della Svezia che tanto ho amato grazie all'autrice. Nonostante questo però sono felice di potervi ritornare e proseguire la lettura, perchè la serie continua, anche se la protagonista non è più Agneta ma bensì sua nipote Mathilda.

Nessun commento:

Posta un commento