martedì 17 marzo 2020

Recensione "La confraternita degli storici curiosi" di Jodi Taylor - Corbaccio Editore


TITOLO: la confraternita degli storici curiosi
AUTORE: Jodi Taylor
CASA EDITRICE: Corbaccio
PREZZO: 18,60€
PAGINE: 377
VALUTAZIONE:★★★.5/5


TRAMA

Dietro la facciata apparentemente innocua dell’Istituto di ricerche storiche Saint Mary, si nasconde ben altro genere di lavoro accademico. Guai, però, a parlare di «viaggio nel tempo»: gli storici che lo compiono preferiscono dire che «studiano i maggiori accadimenti nell’epoca in cui sono avvenuti». E, quanto a loro, non pensate che siano solo dei tipi un po’ eccentrici: a ben vedere, se li si osserva mentre rimbalzano da un’epoca all’altra, li si potrebbe considerare involontarie calamite-attira-disastri. La prima cosa che imparerete sul lavoro che si svolge al Saint Mary è che al minimo passo falso la Storia vi si rivolterà contro, a volte in modo assai sgradevole. Con una vena di irresistibile ironia, la giovane e intraprendente storica Madeleine Maxwell racconta le caotiche avventure del Saint Mary e dei suoi protagonisti: il direttore Bairstow, il capo Leon Farrell, Markham e tanti altri ancora, che viaggiano nel tempo, salvano il Saint Mary (spesso – anzi sempre – per il rotto della cuffia) e affrontano una banda di pericolosi terroristi della Storia, il tutto senza trascurare mai l’ora del tè. Dalla Londra dell’Undicesimo secolo alla Prima guerra mondiale, dal Cretaceo alla distruzione della Biblioteca di Alessandria, una cosa è certa: ovunque vadano quelli del Saint Mary, scoppierà il finimondo.


RECENSIONE

"Amavo la mia stanza, dal pavimento non uniforme alle pareti bucherellate. Era il primo posto interamente mio che avessi mai avuto e in cui nessuno poteva entrare. Sistemai i miei libri, appesi le tute azzurre nell'armadio e attesi impaziente quello che sarebbe seguito."

Ci troviamo in un paesino appena fuori Rushford, dove si trova il Saint Mary, un'istituto di ricerche storiche che sostanzialmente si occupa del lato pratico della ricerca storia. Vi starete chiedendo che cosa significa, ebbene, gli studiosi che vi lavorano, attraverso delle capsule, riescono a spostarsi in qualsiasi epoca storica, dal Cretaceo alla Londra del 1700 e così via, con lo scopo di osservare, registrare e riportare fatti storici non ben definiti o dubbi. La nostra protagonista è Madeleine Maxwell, o meglio Max, una studiosa brillante e piena di entusiasmo che indirizzata verso questo istituto, si ritrova a dover affrontare le dure e lunghe prove di selezione per poterne fare parte, senza sapere realmente a cosa stia andando incontro ma nonostante ciò, con la sua determinazione riesce a superarle tutte. Max diventa quindi a tutti gli effetti una studiosa del Saint Mary e come tutti gli altri, si ritroverà a viaggiare nel tempo e a portare a termine le varie missioni. Con il tempo però scoprirà che l'istituto è in grave pericolo perchè c'è qualcuno intenzionato a distruggerlo e quel qualcuno li seguirà durante le varie missioni, cercando di intralciarne il lavoro, mettendo così a repentaglio il futuro non solo del Saint Mary ma anche quello di Max.

"E quello fu il momento. Quello fu il momento in cui ci fu chiaro l'autentico, incredibile potenziale di ciò che avevamo per le mani. Quello fu il momento in cui la fantasia di tutti prese il volo e diventammo inarrestabili."

Appena ho letto a trama di questo libro, ne sono rimasta affascinata, trovandola particolarmente originale e di conseguenza anche le mie aspettative erano alte. Il libro mi è piaciuto, si legge con rapidità grazie alla scrittura fluida e scorrevole dell'autrice ma non è riuscito a convincermi del tutto, dall'inizio alla fine ho percepito la mancanza di qualcosa. Da una parte ho amato le ambientazioni sempre diverse e i personaggi alquanto eccentrici, chiassosi e strambi ma dall'altra parte mi sono mancate in primis le emozioni, nonostante mi piacessero infatti non sono riuscita ad entrare in empatia con loro e ad affezionarmici. La cosa che però mi ha fatto storcere maggiormente il naso è stata a mio parere un po' di confusione generale, l'autrice non è riuscita a spiegare in modo chiaro i salti temporali o la correlazione tra passato e presente, come se fosse un po' tutto campato in aria senza dei veri collegamenti. Questo ha disturbato un po' la mia lettura purtroppo, impedendomi di apprezzarla completamente. Non essendo un libro autoconclusivo però non mi sento di darci troppo peso, con la speranza che l'autrice abbia riservato tutte le spiegazioni per il volume successivo!

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