TITOLO: Le ricamatrici della regina
AUTORE: Jennifer Robson
CASA EDITRICE: Harper Collins
PREZZO: 18,50€
PAGINE: 413
VALUTAZIONE: ★★★★★/5
TRAMA
Mentre osserva affascinata i deliziosi fiori ricamati a
mano che la nonna le ha lasciato in eredità, Heather Mackenzie si rende conto
che sono identici a quelli dello straordinario abito che la regina Elisabetta
II aveva indossato quasi settant'anni prima, il giorno in cui, ancora
principessa, era andata in sposa a Filippo Mountbatten. Le sono arrivati in una
vecchia scatola che contiene anche una fotografia di nonna Ann insieme a Miriam
Dassin, una famosa artista sopravvissuta all'Olocausto. Ma che legame c'è tra
le due donne? Come mai si conoscevano? E da dove arrivano quei preziosi ricami?
Incuriosita, Heather parte per Londra decisa a far luce sui segreti che
circondano il passato della nonna. Quella che a poco a poco emerge dalle pieghe
del tempo è la storia di due giovani ricamatrici che lavorano insieme presso la
celebre casa di moda di Norman Hartnell a Mayfair. Ann è una ragazza inglese
della classe operaia, Miriam, un'immigrata francese sfuggita ai nazisti e
appena arrivata da Parigi. E proprio a loro, che sono diventate prima
coinquiline e poi amiche, viene offerta un'opportunità a dir poco
straordinaria: realizzare lo squisito e complicatissimo ricamo che ornerà
l'abito da sposa della futura regina d'Inghilterra. Lo stesso ricamo che, dopo
aver attraversato il tempo e l'oceano, sta per condurre Heather incontro al
proprio destino.
RECENSIONE
“La nonna aveva
deciso di ripartire da zero, lontano dalla morte e dalla devastazione della
guerra, ed era per quella ragione che era emigrata, che non aveva mai parlato
dell’Inghilterra. Eppure…”
Ann è una ragazza normalissima che finta la scuola, all’età
di 14 anni si presenta in un ufficio di collocamento alla ricerca di un lavoro
ed è proprio lì, che tra i vari annunci trova quello che fa per lei. Si ritrova
così a lavorare per lo stilista più famoso della Gran Bretagna, Hartnell,
presso il quale vengono confezionati i vestiti della regina.
Miriam invece è una ragazza ebrea che ha sempre vissuto in
Francia con la sua famiglia e proprio come Ann ha cominciato a cucire in
giovane età, prima in accademia e successivamente alla Maison Rébé di Christian
Dior. Durante la guerra però la sua famiglia è stata deportata nei campi di
concentramento mentre lei grazie ad una falsa identità è riuscita a nascondersi
e sopravvivere. Per questo motivo, al termine del conflitto mondiale, decide di
trasferirsi a Londra per lasciarsi tutto alle spalle ed iniziare una nuova vita
ed è proprio lì che la sua vita si intreccerà a quella di Ann. Si ritroveranno
infatti a diventare coinquiline e buone amiche ma anche colleghe di lavoro
presso l’atelier di Mr. Hartnell, dove nel 1947 assieme ad altre ricamatrici,
parteciperanno alla realizzazione dell’abito per il matrimonio della regina
Elisabetta II.
Inaspettatamente però nel dicembre dello stesso anno, Ann
se ne va da Londra per emigrare ad Ontario, dove poi trascorrerà gli anni restanti
della sua vita, nascondendo a tutti il suo passato. Circa sessant’anni dopo
infatti, Heather, la nipote, in seguito alla morte della nonna apre una scatola
contenente il suo nome nella quale sono contenuti dei ricami pregiati e una
fotografia che ritrae proprio la nonna assieme ad altre ricamatrici e a Miriam
Dassin, un’affermata artista sopravvissuta all’Olocausto. Allo scuro di tutto,
dopo varie ricerche si accorge che i ricami trovati sono identici a quelli
presenti sull’abito da sposa della regina, ma cosa centra tutto questo con sua
nonna? Che legame c’è tra lei e Miriam? Ma soprattutto, perché è scappata
improvvisamente e non ha mai raccontato nulla della sua vita a Londra?
“Forse giurava che
non aveva importanza, che i tempi stavano cambiando e che cose come il ceto, i
soldi e l’accento non contavano, ma aveva torto. Era sbagliato e ingiusto che
contassero, ma contavano.”
Con una scrittura semplice ma ricca di particolari,
l’autrice è riuscita a creare il giusto mix tra storia e fantasia dando vita ad
un romanzo unico, in grado di affascinare emozionare ed inebriare il lettore.
Una storia tutta al femminile che parla di sopravvivenza, coraggio, sacrifici
ma anche amore e amicizia. Un libro che ci mostra il mondo dietro le quinte,
fatto di passione, precisione e difficoltà che ha portato alla realizzazione di
uno degli abiti che hanno segnato la storia. Un mondo a noi estraneo, al quale
non facciamo caso ma che merita di essere reso noto.
Sia Ann che Miriam mi sono piaciute molto, entrambe sono
dei personaggi forti che hanno lottato per una vita migliore. Hanno dovuto
rinunciare a tutto ciò che era per loro caro con la speranza di una vita
migliore, priva di pregiudizi. Ho apprezzato anche il personaggio di Heather
soprattutto per la sua immensa curiosità e per il suo forte legame affettivo
nei confronti della nonna, che in seguito alla sua morte la spinge ad
attraversare l'oceano per scoprire ciò che le ha sempre tenuto segreto.
Per quanto riguarda in finale l'ho trovato giusto e
coerente, ma anche dolce ed emozionate. A mio avviso non poteva concludersi
meglio!
Una piccola chicca sono le ultime pagine del libro, in
quanto il tutto viene arricchito dalla testimonianza di una delle vere
ricamatrici che l’autrice ha egregiamente utilizzato per inserire dei
particolari inediti all’interno della storia. Non posso che consigliarvi la lettura
di questo libro che mi ha emozionata, commossa e arricchita e che è entrato a
far parte delle letture migliori di quest’anno.
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